Il Gioco della Vita

12.03.2013 23:48

Il gioco della vita

prendi il dado ed inizia la partita,

agita la mano e sfodera il coraggio

nel lancio di un momento che cambia il paesaggio.

Il numero è uscito e la pedina si sposta

sul tavolo dei percorsi ogni passo sembra fatto apposta.

Incontri imprevisti e non ritorni

sono parte delle caselle immersi nei nostri giorni.

Spazi pieni di pedine come me

alternati a spazi vuoti da ascoltare

prima di lanciare gli altri dadi

per gli spazi da colorare.

 

Nessuno è escluso dal gioco mai in disuso

puoi decidere se lanciare od aspettare

protagonista assoluto

dei tuoi mondi senza tempo

di una scatola a tempo.

 

Salto il fosso, schivo l'ostacolo,

casella tre,

corro, guardo indietro, scappo,

casella cinque,

agile e veloce mi muove la pedina

tra gli ostacoli della vita,

casella dieci,

la trappola è vicina,

dodici, diciotto, ventuno,

urlo mi agito e cerco aiuto.

Casella nera, la stanza è chiusa

l'aria non entra dalla finestra che non si usa,

respiro affannato tra le quattro mura

il cuore che batte ma... solo per paura;

piccola luce filtra dalla grata

ed aria fresca da essere respirata.

Polmoni pieni, luce negli occhi e sorriso sulle labbra,

lancio i dadi e la vita cambia.

 

Stop!

Casella “torna indietro”

fai un passo avanti ma due indietro.

Ripercorri a ritroso il cammino

con alterni passi di uomo e bambino,

guarda negli occhi il percorso già fatto

afferra gli errori e prendine atto,

sfonda il muro di cartapesta

della barriera creata solo nella tua testa;

varco di luce, sole di mezzogiorno,

bella la veduta in questo cambio di giorno.

 

Bravo!

Livello superato,

in questo gioco da poco iniziato.

La pedina è cresciuta

pronta per non esser mai più taciuta.

Caselle più grandi e recinti inesistenti

sono parte del livello degli incontri soventi.

Tutto è pronto, la mano è calda,

il dado freme ma... qualcosa manca.

Salto il turno, intanto aspetto,

lascio i dadi e seguo il sospetto,

nessuna fretta con l'istinto scovato

unico padrone del tempo ritrovato.

Una voce chiama, la pedina ascolta,

questo è il momento e non l'altra volta.

Lancio sferrato

i dadi corron incontro al “reato”.

Rotola, cade, gira e svolta,

il dado in equilibrio si ferma per la svolta.

Il numero è uscito e la pedina avanza

seguendo il suo cammino a ritmo di danza.

L'incontro con il destino è tinto di rosa

nella casella degli amori dove ogni gesto vale qualcosa.

Ma quale reato,

in questo livello l'uomo non è più incatenato.

Labbra e lingua regalan ali

alle calde parole che salgon corali,

spiccano il volo verso la meta d'amore

che con braccia aperte le accoglie con calore.

Avanza di uno

nella casella di magica passione

romantico trasgressione

e futuristica trasposizione.

Schiaccia il pulsante ed entra nei sogni

dei mondi creati intorno ai reali bisogni,

semplici ambienti di intensi colori

son gli scenari dei nostri amatori.

 

Pelli calde sotto il sole

quattro piedi scalzi nel campo del girasole.

 

All'ora del tramonto sullo scoglio son seduti

con gabbiani riflessi sul mare che batton le ali muti

verso la palla di fuoco che si scioglie in riflessi mai perduti.

 

Tenero amore di fronte all'ardente fuoco di passione

nel camino della baita con indosso un soffice maglione.

 

Si svegliano di notte ed iniziano la passeggiata

per l'alba di un nuovo giorno pronta ad esser incoronata.

 

Brillano gli occhi tra le tenere effusioni

di carezze, baci e note di canzoni,

qualunque può essere l'ambiente di queste emozioni.

 

Piccola è la barchetta sullo specchio di mare immenso,

le pedine sono sdraiate ed io ad alta voce penso:

“ssshhh...chiudi gli occhi ed ascolta...è la musica del silenzio”.

Il cuore prende a battere veloce

ed il respiro trema com la voce.

Naso e bocca ispirano la vita

per riempire il corpo e guarire la ferita.

Il corpo cambia forma

splende di luce e nemmeno di un'ombra.

 

L'uomo ormai saggio getta la divisa

perchè ha capito che la felicità è reale solo quando è condivisa.

 

Complimenti!

Un altro livello è stato superato

nel gioco della vita che qualcuno ci ha donato.